NOTA: Il seguente deb. È stato scritto a 3-4 mani quindi potrebbero esserci dei catapultamenti grammaticali sul soggetto…. Mettetevi l’anima in pace.
INTRO:
La nostra avventura al punto zero inizia alla riunione annuale di apertura della stagione di gioco (settembre) con la fatidica frase; “Immaginate che figata se ci invitassero al punto zero quest’anno?”, avevamo da poco conosciuto le squadre che operavano in questo gruppo, fatto un paio di contro per farci conoscere, era più una speranza che altro, dopotutto visto gli altri team in gioco ci sentivamo davvero dei bimbi alle prime armi, ma la pure ben che minima possibilità ci ha messo il pallino in testa….
Eventi eventi eventi…. Non volevamo arrivare impreparati, abbiamo organizzato tutto l’anno solo a fare pattugli e recon per allenare gambe e testa nell’ “Eventualità!”, 5 eventi in giro per l’italia in 7 mesi per testare se potevamo tirare fuori un ragno dal buco….
Poi in un mite pomeriggio di primavera ci arriva una mail da Rozzilla con l’invito all’evento.
Le facce della squadra quando ‘Boia’ ci comunica che siamo stati invitati non hanno prezzo.
Superesaltati per l’invito cerchiamo di non perdere di vista le caratteristiche del torneo: durezza, impegno, fatica... (avevamo già messo tutti in conto da mesi ma quando il sogno diventa realtà ce la si fa sempre addosso...)
Puntuale come un orologio, un mese prima dell’evento arriva il materiale. Ci buttiamo a capofitto nella pianificazione prevendendo 1-2 incontri settimanali e, dove possibile, ulteriori allenamenti fisico tutti assieme.
Ci rendiamo conto fin da subito che non sarà facile: le curve di livello sono vicinissime avevamo letto qualche debriefing, ma quando hai la cartina davanti è tutta un'altra cosa.....
11/06, giovedì:
Partenza programmata per le 9. Alle 8.40 tutti pronti al ritrovo, a far colazione con Matte 'Boia', che causa infortunio non sarà con noi durante l'evento.
Il team è composto da Motopicco, Puglia, Space, Vitto, Genio e Bonna. Partiamo verso la nostra base d'appoggio a Sanremo per terminare la pianificazione. Fra carte in A0 e vedute aeree, eravamo giunti ad alcune conclusioni:
– il campo è duro, meglio tenersi in quota quanto possibile
– la zona centrale sarà affollata
– ci sono alcuni corsi d'acqua, per eventuali rifornimenti d'emergenza
– l'area indicata per il meteorite è un po' fuori dal mondo, raggiungerla è problematico a meno di incastri perfetti sui tempi degli altri obj
– il disturbatore è prioritario, per poter trasmettere i dati all'opcom; idem il prete, per poter lavorare con le informazioni che dovesse darci.
Essendo la prima volta ad un evento del genere non volevamo fare casini, l’idea era fare poco, ma farlo bene!
Decidiamo, quindi, di separarci. Space e Puglia si sarebbero diretti all'incontro con il prete da nord, infiltrandosi dal primo punto d'infiltrazione, mentre gli altri si sarebbero occupati del disturbatore per poi iniziare a pattugliare l'area sottostante in cerca del laboratorio, infiltrando dal secondo punto. Definiamo i waypoint di avvicinamento per entrambe le unità, con annessi punti di contatto e di osservazione, visto che avevamo calcolato che gli uni avrebbero potuto ricognire con lo spotting scope gli obbiettivi degli altri sul lato opposto della vallata (purtroppo sarà vero solo a metà). Space e Puglia avranno il 50x, mentre per problemi logistici gli altri si accontenteranno del 15x da fucile; in compenso, si porteranno il Katadyn per potabilizzare l'acqua.
Ripassiamo anche la storia di copertura: in caso di problemi, ci saremmo spacciati per un'unità delle forze di sicurezza Tailandesi con l'obbiettivo di osservare l'incontro fra un trafficante di droga ed alcuni funzionari corrotti, finiti fuori rotta in territorio di Myanmar dopo un lancio HALO sfortunato. Mettiamo nel gibernaggio i falsi documenti di missione.
Qualche ora di relax, poi tutti a nanna.
TEAM2;
12/06, venerdì
Arrivati al primo punto di infiltrazione, Io e Space scendiamo dalle auto e ci prepariamo per la nostra missione, un saluto ad Ansia e Rozzilla e siamo dentro.
Percorriamo per un brevissimo tratto il sentiero che corre ripido giù dalla montagna e ci infiliamo a sinistra nel bosco.
La nostra pianificazione prevede di scendere di quota a sinistra del sentiero e rimanere in occultamento fino all’obiettivo prete, attraversando i sentieri solo quando strettamente necessario.
Iniziamo a muovere parallelamente al sentiero ma ben presto ci accorgiamo che siamo troppo vicini allo stesso: siamo scesi troppo poco. Decidiamo quindi di scendere maggiormente per essere più sicuri e mantenere quello che ci eravamo prefissati, ci buttiamo quindi a circa 100m in linea d’aria e altri 75 di dislivello dal sentiero, qua è impossibile che qualcuno ci veda o ci senta.
La marcia è faticosa, il sottobosco a tratti è difficilmente attraversabile e ci costringe persino a levarci l’equipaggiamento per passare in spazi ridottissimi.
Passiamo sotto una torretta (probabilmente utilizzata dai cacciatori del posto), ci fermiamo, controlliamo con lo spotting scope che non sia un presidio della contro… nessuno in vista.. procediamo.
Nonostante la pianificazione prevedesse qualche passaggio sul sentiero per ovviare a zone non attraversabili al di sotto dello stesso, riusciamo a rimanere in profondità fino alla fine del campo attraversando pareti di sassi e cespugli impenetrabili.
Ovviamente la silenziosità, specialmente nei tratti sporchi, lascia molto a desiderare, tuttavia siamo infinitamente lontano dal sentiero e la vegetazione intorno a noi copre molto i rumori.
Ormai è tardo pomeriggio e siamo al margine nord – est del campo.
Iniziamo a salire di quota per svalicare ed affacciarci sulla valle dove sono posti tutti i punti di interesse.
Subito scorgiamo (in realtà lo scorge puglia, space manco con il teleobiettivo 50x riesce a trovarlo) qualcosa nell’area “arancione”, potrebbe trattarsi del disturbatore.
Ci mettiamo in osservazione per fornire all’altro brik quante più informazioni possibili.
L’altro team ci comunica di essere in congelamento per via di una contro proprio davanti a loro ed esattamente nella direzione della posizione che gli stiamo comunicando (infine si saprà che non si trattava di una contro ma di un altro team di interdizione).
Purtroppo abbiamo un malinteso con l’altro team e li mandiamo nel posto sbagliato, solo quando abbiamo chiarito la posizione del disturbatore riprendiamo il nostro cammino.
Sono ormai le 20.00 e siamo in vista del villaggio del prete, non si sentono voci e non si vedono movimenti.
Dobbiamo sospendere l’avvicinamento dal basso perché la vegetazione ed i terrazzamenti non ci permettono di salire, proprio in quel momento ci ricontatta l’altro team, richiedendoci info sull’obj che non riuscivano a trovare.
Fuori lo spotting scope e finalmente riusciamo per filo e per segno a spiegargli che strada devono fare per arrivare all’obj disturbatore, fantastico ‘altro team che per radio “Siamo su un burrone, Euge uscirà pochi secondi a sventolare un fazzolettino arancione” - “ci vedete, avete la nostra posizione”, io che mi giro verso Puglia “merda ma sono lassù !!”. Spettacolo mozzafiato guardarsi da due monti. Questo ci fa anche capire che non ci incontreremo mai, ma proprio MAI, al centro del campo per la notte….
Finché ci siamo proviamo a osservare qualcosa nelle 3 case sull’obj prete, non c’è anima viva.
Torniamo quindi indietro e ci maciniamo 50 metri di dislivello in 50 passi, ci portiamo sopra all’obj in luogo riparato e sicuro in ascolto.
Cerchiamo un modo per saltare sull’obj direttamente dai terrazzamenti soprastanti ma è un dannato muro di rovi, e cerca cerca, siamo ridiscesi alla stessa altezza delle case.
Sconsolati rifacciamo la salita (solo in parte questa volta).
All’imbrunire decidiamo di scendere, è tre ore ormai che siamo a girare attorno all’obj e non si vede né si sente nulla: saltiamo l’ultimo terrazzamento e sbuchiamo sul sentiero che ci porta all’abitazione del reverendo, a nemmeno 40m dalla casa: mentre io faccio sicurezza, puglia entra in casa e trova il prete... “SPACE il prete è morto” mi dice con tono sconsolato, “Ma che cazzo dici Puglia” gli rispondo, entro nella seconda stanza, e sembra la sceneggiatura di machete.
Ci guardiamo intorno, recuperiamo la nostra busta e filiamo via chiudendo tutto.
Nel frattempo rabbocchiamo una bottiglia d’acqua alla fontana (mi torna il sorriso: fino a quel momento avevo già bevuto oltre due litri d’acqua).
Ci appostiamo sopra a “Case Campo Chiesa” per qualche ora di riposo.
Apriamo la busta per leggere con attenzione le informazioni recuperate: si tratta del diario degli ultimi giorni di vita del prete, l’informazione di nostro interesse risulta essere quella dell’incontro tra Rozzillosky ed Hensia ad una precisa coordinata ad un determinato orario del giorno seguente, decidiamo che sarà il nostro prossimo obiettivo.
Ci accorgiamo che non siamo i soli a mangiare e riposarci lì, sono presenti nei dintorni almeno altre due interdizioni (sembrava una cena in famiglia!!).
Purtroppo, proprio mentre stiamo finendo di mangiare, inizia a piovere quindi velocizziamo l’allestimento del basha per trascorre qualche ora di riposo.
La pioggia cade a tratti molto intensa quindi decidiamo di allungare lo stop fino a quando sentiamo il ritmo calare...
12/07, sabato – 04:30
Ci facciamo qualcosa di caldo e siamo pronti per ripartire in modo da arrivare al luogo dell’incontro con il favore del buio, abbiamo fino alle 13:00 per trovare un posto comodo da cui osservare.
Siamo appena ripartiti quando, mentre scendiamo, un avvallamento mi fa mettere male il piede... faccio letteralmente un volo nella terrazza sottostante, Space dice di avermi visto letteralmente morto! Per fortuna rovino un po’ l’equipaggiamento ma io non mi faccio nulla.
Arrivati allo coordinata dell’incontro iniziamo a studiare il luogo facendo diversi giri intorno all’incrocio ed al casolare.
Benché ci fossero molti luoghi ottimali per infilarsi ad osservare, ne Io ne Space siamo dei campioni di silenziosità, quindi privilegiamo un luogo meno “sulla scena” ma con una “USCITA DI EMERGENZA” comoda.
Trovato il punto dove ci apposteremo in osservazione, facciamo una cache ad un centinaio di metri ed attendiamo l’arrivo dei personaggi.
Dopo qualche ora di attesa ci siamo: arriva prima una jeep blu con a bordo Rozzillosky ed alcuni abitanti del villaggio, mentre dopo pochi minuti arriva un veicolo grigio: sono Hensia ed i contractor.
Dopo alcune scaramucce, i due parlano di un “contratto” ed Hensia consegna a Rozzillosky ed i suoi una valigia piena di soldi: gli abitanti sono felici e si promettono di festeggiare il risultato raggiunto mentre Hensia gli diffida a non farsi più vedere “giù”.
Rimaniamo occultati sino a quando se ne vanno tutti poi torniamo alla cache per recuperare gli zaini.
12/07, sabato – 13:30
Dobbiamo iniziare a muoverci verso l’area gialla.
Nel frattempo abbiamo notizia che l’altro brik è in osservazione sull’obiettivo che potrebbe essere il laboratorio: inutile andare anche noi con loro, il rischio di impattare con le contro è troppo alto ed abbiamo già quattro persone in zona.
Ci dirigiamo piuttosto verso il margine ovest dell’area gialla, luogo di rendez-vous con gli altri per procedere con l’esfiltrazione a team unito.
La discesa scorre abbastanza agevole tra salti da un terrazzamento all’altro ed il solito groviglio di rovi e cespugli faticosamente attraversabili.
In breve tempo siamo sul fiume in fondo alla valle e notiamo che è guadabile, tuttavia ci muoviamo con cautela nella direzione del ponte segnalato sulla mappa fornita.
Sentiamo delle voci dall’altra parte del fiume quindi ci spostiamo con ancor più cautela: sappiamo che ora la zona è caldissima.
Passiamo sotto il ponte e siamo in piena area gialla.
Ci infiliamo nel fitto pronti ad attraversare la strada che taglia la zona: stiamo uscendo quando compare un contatto che da solo percorre la carraia: ci congeliamo, ci passa a due metri, non ci vede.
Non appena scompare dalla nostra visuale saltiamo fuori e andiamo più veloce che possiamo lontano da strade e sentieri; andiamo talmente forte che ad un certo punto non sappiamo più dove siamo: è il caso di fermarsi e fare il punto della situazione.
Quando, con gps e cartina, verifichiamo la nostra posizione siamo increduli... abbiamo fatto oltre 300 m in una manciata di minuti ed il punto di RV è sempre più vicino.
Dopo un pò siamo in vista di due casolari collegati ad un generatore, passiamo vicino al primo casolare e lo vediamo vuoto, e, sbagliando, ci allontaniamo in fretta.
Scopriremo poi dall’altro team che il secondo casolare, quello non perlustrato, conteneva il meteorite.
Credendo che ci fosse solo l’obj Laboratorio in mezzo al campo, ed avendoci comunicato l’altro team di aver individuato dei casolari con molto movimento etc. credevamo fosse qualcosa non di nostro interesse… gravissimo errore.
Nel giro di una mezzora siamo alla zona di RV, cerchiamo un posto riparato e contattiamo gli altri, senza ricevere risposta.
Scopriremo che nell’assalto a quello che doveva essere il laboratorio sono stati presi.
Li attendiamo per alcune ore fino al loro arrivo intorno alle 19.30 .
Team1;
12/06, venerdì
Partiamo (narra VITTO) presto da Sanremo, e arriviamo a Molini di Triora per tempo. Ci presentiamo al briefing alle 0800, ci chiariamo gli ultimi dubbi, e facciamo colazione al bar del paese.
Poco dopo siamo al primo punto di infiltrazione, dove ci vestiamo e ci separiamo da Space e Puglia. Raggiungiamo poi il secondo, ed entriamo anche noi in gioco. Ovviamente entra in gioco anche la pioggia, ormai consueto compagno di pattuglia, ma contiamo che la foresta sia copertura sufficiente.
Iniziamo così la rotta di avvicinamento all'area dove era stato rilevato il disturbatore radio. Avevamo identificato due possibili collocazioni per l'installazione, una in cima al promontorio, l'altra appena sotto; per questo il piano prevedeva di avvicinarci da sud, mantenendo per quanto possibile la quota sul limitare dell'AO. Avanziamo mantenendoci a distanza da qualsiasi segno di sentieri o altre zone di passaggio, congelandoci ad ogni segno di presenza umana. A circa metà dell'avvicinamento, ci fermiamo al punto da noi marcato come POA, dove tentare di osservare il percorso dei nostri compagni, ma purtroppo (complice la fitta vegetazione) il 15x a nostra disposizione non è sufficiente. Breve sosta, e ripartiamo.
Ancora un paio d'ore di marcia e raggiungiamo l'area a sud della zona calda. Lasciamo gli zaini in un punto sicuro, e iniziamo l'avvicinamento alla prima posizione stimata dell'obbiettivo, in cima al promontorio. In quel momento arriva una comunicazione: "Qui Space, abbiamo visuale sull'obj. Antenna bianca e rossa, in uno spiazzo, a est rispetto a dove abbiamo marcato la prima posizione sul promontorio". Per fortuna i nostri compagni con il 50x avevano avuto più successo! Pronti all'azione, avanziamo nel silenzio più assoluto. Arrivati a un centinaio di metri, però, vediamo alcuni operatori non identificati bivaccare sul promontorio, montando tende e con atteggiamento da pattuglia.
Dopo un'ora di osservazione, non sembrano avere intenzione di andarsene, quindi decidiamo di allontanarci sfruttando i tuoni e la pioggia che rinforzava per coprire i nostri rumori. Studiando la mappa, Genio e Bonna propongono un avvicinamento alternativo, stando sul limite est del promontorio; ci avviciniamo quindi di nuovo, due alla volta, e stando più bassi riusciamo ad evitare contatti. Arriviamo sul luogo comunicatoci, ma ci troviamo sul dirupo, coperti dagli alberi, e di spiazzo e parabola nessun segno. Mentre gli operatori che avevamo eluso si muovono a pochi metri da noi, comunichiamo con i nostri compagni per fargli capire dove siamo, ed avere nuove indicazioni. Ci dicono che l'obj è sotto di noi... per l'esattezza, un dirupo più giù. $#%&.
Con fatica, ripercorriamo i nostri passi a ritroso, con un occhio al dirupo e l'altro alla posizione della pattuglia sopra di noi. Rientriamo alla cache e facciamo il punto della situazione: siamo ormai all'imbrunire e ci aspetta una bella discesa, quindi zaini in spalla, meglio muoverci. Costeggiamo l'area d'interesse mentre scendiamo di quasi 200m di quota in poco più di 300m di distanza, con la pioggia, ora un po' più lieve, a rendere scivolose le pietre, ed è subito notte. Ci congeliamo di nuovo 2-3 volte vedendo luci sul nostro percorso, ed iniziamo a scendere di roccia in roccia per evitare la pista più facilmente trafficata. Finalmente arriviamo dove spiana, e nell'oscurità scorgiamo un led rosso: dev'essere il disturbatore! Tenendo luci rosse ad altezza piedi, ci accorgiamo come sia a sbalzo dal percorso di pietra su cui siamo fermi, per cui ci avviciniamo tenendo uno lo zaino dell'altro, coprendo ogni direzione. Lasciamo una carica di C4, comunichiamo al comando, e via come il vento. Approfittiamo della veduta anche per marcare dove vediamo le luci nella vallata, per poter meglio individuare gli obbiettivi il mattino seguente.
Proseguiamo la discesa fino alla parte a sud della zona disturbatore, dove essendo ormai le 0000, senza luna nè stelle, ci fermiamo per la notte. Beef&potato per tutti, e sveglia alle 0600 per ripartire.
La pioggia ci aveva illuso di una notte tranquilla dandoci tempo per mangiare, ma di certo non aveva intenzione di farci dormire.
13/06, sabato
0700 siamo in marcia, proseguendo la discesa nella valle, alla ricerca del laboratorio. Arriviamo senza troppe difficoltà nell'"area gialla", ed individuiamo a un centinaio di metri il QG nemico. Facciamo un paio di foto, e sfiliamo, attaversando il torrente accanto. Ci siamo dati come obbiettivo la zona a nord est della zona calda, dove avevamo notato la maggior concentrazione di luci nottetempo. Passando di bosco in bosco, attraversando torrenti e strade, ma soprattutto evitando le inummerevoli pattuglie appiedate e non, con un lungo avvicinamento riusciamo a prendere una posizione abbastanza favorevole a una sessantina di metri da un paio di casolari molto sospetti. Ci mettiamo in osservazione, segnando i tempi delle pattuglie di ronda e dei cambi della guardia, ma non sono purtroppo regolari; rischiamo anche di essere scoperti a causa di uno scontro fra la controinterdizione e una pattuglia che passava sotto di noi, ma con un po' di sangue freddo gestiamo la situazione. Arriviamo a una conclusione: se vogliamo entrare, non possiamo certo passare dalla strada. Il tempo passa, e arrivati ormai alle 1430, decidiamo di agire. Ci caliamo nel greto del torrente che costeggiava la strada, e silenziosamente lo percorriamo fino all'altezza degli edifici. Ci apprestiamo a risalire la riva che ci avrebbe riportato in strada, ma all'impovviso una figura umana appare esattamente sopra di noi. Ci congeliamo, sperano che il buio ci copra, ma riconosce qualcosa: Genio lo punta ed elimina. Il suo compagno decide di venire a controllare, e stavolta non abbiamo la stessa fortuna, perchè si accorge subito di noi ed iniziano a volare i pallini. Il problema è che siamo nella posizione più assurda possibile, appesi a radici tenendoci in puntamento per miracolo... Bonna riesce a salire, ma lui e un difensore si eliminano a vicenda. Veniamo colpiti anche noi altri mentre cerchiamo di fare lo stesso.
Veniamo catturati: disarmati, incappucciati e caricati su una jeep, ognuno ripassando a mente la storia di copertura.
Arrivati alla meta, ci scaricano e ci mettono contro un muro, interrogandoci ed accusandoci di essere loro nemici; la copertura sembra però reggere, grazie anche al nostro 'Comandante' Matteo "Boia" che diamo come numero da chiamare per confermare la nostra storia. A qualcuno però scappa che potessimo essere in sei, e non in 4; veniamo allora presi, perquisiti di nuovo, interrogati separatamente e poi lasciati in cella 'da soli', ma con in realtà un nemico fra noi a fingersi amico per ascoltare se ci fosse scappato qualcosa.
Zarruele, 17esima e tutti voi di contro, grandissimi complimenti... riuscite a far vivere l'esperienza al 100% senza che mai sembri di cattivo gusto. Davvero, siete grandi!
Il comando nemico decide di lasciarci 'in culandia', nella zona nord-est dell'AO. Una volta ripresici, facciamo il punto ed essendo ormai le1800 cerchiamo di tracciare una rotta verso il punto di rendezvous con Space e Puglia, attraversando l'area di interesse per cercare eventualmente traccia del nostro Obj, nonostante i tempi iniziassero a stringersi. Con parecchie difficoltà dovute al terreno e alla non praticabilità di qualsiasi cosa la carta indicasse come sentiero secondario, riusciamo a sfilare nei pressi di un borgo e a rimetterci sulla retta via, direzione Ovest/SudOvest. Attraversiamo un torrente accanto a un ponte diroccato, costeggiamo il filo spinato fino a trovare un passaggio, passando di nuovo di bosco in bosco per eludere le contro che pattugliavano i sentieri. Arriviamo in vista di un paio di casolari, nella zona di una polveriera, e li esploriamo, ma nulla. Ci rimettiamo in marcia fino ad arrivare in vista di altri edifici, da cui sentiamo il rumore di un generatore: dev'esserci qualcosa. Vediamo due uomini di guardia, e ci imboschiamo per raccogliere le idee.
A quest'ora, non possiamo permetterci di essere visti. Non possiamo nemmeno fare un giro diverso, il nostro percorso passa di qui. Decidiamo di uscire silenziosi, eliminare rapidamente la contro se presente, ed esplorare gli edifici. L'attesa ci premia: usciamo rapidi e non c'è nessuno ad attenderci. Entriamo nel primo edificio, nulla. Secondo edificio, attraversiamo una tenda di decontaminazione, e ci troviamo davanti all'asteroide. Beh, qualcosa qui sembra esserci.
Fotografiamo tutto, prendiamo un reperto, ed usciamo invisibili come siamo entrati. Evitiamo ancora qualche pattuglia e ci fermiamo a fare il punto nei pressi di una parete di filo spinato, ormai a 180m dall'RV, chiedendo consigli ai nostri compagni su come superarlo. Mentre comunichiamo con loro, la stanchezza ha il sopravvento, e non ci accorgiamo del vicino pericolo finchè brevi raffiche non eliminano due di noi. Colti alla sprovvista e con le spalle al muro (di filo spinato), veniamo rapidamente eliminati. Fortunatamente veniamo rilasciati, con grande sollievo di tutti, e riusciamo a raggiungere di lì a poco i nostri amici che non si erano accorti di nulla.
Finalmente insieme, riposiamo un'oretta raccontandoci cosa fosse successo nelle ultime 36h, e preparandoci per la rotta di esfiltrazione. Avevamo pianificato di risalire con il favore delle tenebre fin quasi alla quota del secondo punto di infiltrazione, bivaccare in quota e esfiltrare in orario il mattino seguente. Alle 2100 partiamo, evitando ancora i sentieri fin quando non fossimo distanti dalla zona calda, per poi affrontare quello che rappresentava l'unica risalita agibile verso la nostra meta con il favore delle tenebre. Di nuovo aiutandoci con le luci rosse tenute ad altezza ginocchio, saliamo fin troppo veloci, congelandoci appena vediamo luci e aggirandole. Arriviamo al punto di bivacco previsto alle 0200, facciamo nuovamente il campo con un tarp ad altezza suolo, mangiamo qualcosa di caldo e tutti a nanna.
16/06, domenica
Sveglia alle 0600, mangiamo qualcosa e alle 0700 il campo è scomparso. In compenso, scoppia il peggior accquazzone possibile, e velocemente partiamo alla volta del punto di esfiltrazione.
Alle 0841 Camshot esfiltra, concludendo il nostro Punto Zero.
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Tirando le somme. L’evento ha superato le nostre più rosee aspettative, organizzazione, luogo, giocata, interrogatorio tutto…. Fantastico. (Pranzo stavo per scordarmi il pranzo!!!!!!)
Inizia essere bello riconoscere qualche faccia dei presenti al circuito, mille grazie ad Ansia e Roz. per averci dato l’opportunità di partecipare.
Non mi prolungo in ulteriori smielate, unica cosa che mi sento di dire è che se domani stesso mi arrivasse una altra busta, fosse l’evento il giorno dopo, non mancherei per nulla al mondo!
Ciao a tutti!!
CAMSHOT!
Una citazione dalla giocata “Qui Easy per HQ ho preso i camshot” – “eh sì me sono venuti in bocca” – “ha be se non ti vengono in bocca loro…”
Grazie ancora!
[DEBRIEFING] Punto 0 2015 - Op. Genesi
[DEBRIEFING] Punto 0 2015 - Op. Genesi
La formula x la quantità di esplosivo in una detonazione è "P", per parecchio!
Beati coloro che pur non vedendo, crederanno...
Courage is when: "FUCK THIS SHIT", become bigger then, "I have a bad feeling about this!"
Beati coloro che pur non vedendo, crederanno...
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Re: [DEBRIEFING] Punto 0 2015 - Op. Genesi
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bot demmerda
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Re: [DEBRIEFING] Punto 0 2015 - Op. Genesi
Dobbiamo iniziare a muoverci verso l’area gialla.
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bot demmerda. fantasiosi però
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